E’ considerato l’evoluzione del Pap test perché, a differenza del pap test tradizionale, in cui le cellule prelevate sono strisciate sul vetrino per l’esame microscopico ed il preparato risulta composto da cellule sovrapposte ed aggregate disordinatamente tra loro, nel pap test in fase liquida le cellule si distribuiscono e si dispongono in “strato sottile”, non aggregandosi né sovrapponendosi in maniera disordinata.
Tale differenza incide sensibilmente sulla sensibilità diagnostica e riduce significativamente il numero dei campioni inadeguati e il numero delle diagnosi dubbie che richiederebbero la ripetizione del prelievo.
Inoltre, la raccolta maggiore di cellule esfoliative permette di effettuare indagini supplementari come ricerca dell’HPV, ricerca dei patogeni a trasmissione sessuale contestualmente al pap-test o successivamente.
La metodica consente di aumentare la sensibilità diagnostica. Questa campionatura permette:
- Allestimento in strato sottile
- Residuo di materiale per indagini supplementari
Classificazione secondo Bethesda system 2014