L’antigene HLA-G è una molecola non-classica HLA di classe I caratterizzata da un basso polimorfismo allelico, una ristretta distribuzione tessutale, un differente splicing dell’mRNA che genera sette isoform proteiche e una possibile funzione biologica nell’induzione della tolleranza verso il “non self” ed antiinfiammatoria. Il gene HLA-G si trova sul cromosoma 6 (6p21.3) e mostra un basso polimorfismo allelico rispetto agli altri HLA di classe I, con 36 alleli descritti nella regione codificante. Le regioni più polimorfiche del gene sono nella regione di regolazione 5′ (5’UTR) e la regione 3′ non tradotta (3’UTR) che possono contribuire alla regolazione dell’espressione di HLA-G. Un polimorfismo di inserzione/delezione di 14bp in 3’UTR dell’esone 8 è stato correlato alla stabilità dell’mRNA e dalla quantità della proteina HLA-G. L’allele con un’inserzione di 14bp è stato associato a livelli d’espressione di HLA-G più bassi rispetto all’allele con la delezione di 14bp. Diversamente dagli antigeni HLA di I classe, le sette isoforme HLA-G sono generate da splicing diversi del loro trascritto primario. Quattro di queste, HLA-G1-G2. -G3 e -G4 sono forme legate alla membrana, mentre tre, HLA -G5,-G6 e -G7 sono molecole solubili. Le isoforme solubili contengono l’introne 4 che include un codone di stop ed anticipa l’arresto della traduzione dell’mRNA prima del dominio transmembrana. Le isoforme maggiormente analizzate sono l’HLA-G 1 di membrana e in forma solubile, ottenuta con taglio proteolitico, e la forma solubile HLA-G5. Nelle tecniche odierne di riproduzione in vitro, l’impianto dell’embrione rimane un evento complesso e poco conosciuto. La maggioranza degli embrioni trasferiti non si impianta (>70%) e solo una minoranza (circa 14%) darà luogo ad una gravidanza a termine. Oggi la selezione dell’embrione da trasferire si basa per la maggior parte su criteri morfologici e di divisione cellulare. Articoli scientifici recenti hanno riportato l’importanza di alcune molecole nella regolazione dello sviluppo dell’embrione prima dell’impianto e sull’impianto stesso. Un possibile marker sembra essere la proteina sHLA-G (HLA-G solubile). sHLA-G è stata trovata nel supernatante di colture di embrioni umani ottenuti tramite IVF, in particolare uno studio eseguito su 101 pazienti ha dimostrato che la presenza di questa proteina secreta dall’embrione è un prerequisito obbligatorio, benchè non da solo sufficiente, per l’istaurarsi e il procedere della gravidanza. Infatti, una gravidanza clinica è stata ottenuta solo se sHLA-G era presente nel supernatante dell’embrione in coltura al giorno del transfer. Inoltre, una scarsa espressione di sHLA-G da parte della madre, è stata associata con pre-eclampsia, aborti spontanei ricorrenti e fallimenti delle terapie IVF. la concentrazione della proteina sHLA-G rilasciata dall’embrione e anche quella prodotta dalla mamma dipende in gran parte dal genotipo del gene HLA-G. In particolar modo da alcune varianti che alterano l’espressione del gene e/o che causano una degradazione maggiore del trascritto. Le differenze nella concentrazione di HLA-G sono quindi in buona parte determinabili dall’analisi del gene HLA-G. Nel quadro della diagnostica di infertilità di coppia, poichè il genotipo dell’embrione dipende sia dal padre che dalla madre, per stimare le potenzialità dell’embrione a produrre la proteina sHLA-G, l’analisi delle varianti sul gene HLA-G viene eseguita su entrambi i partners. Il test dovrebbe essere eseguito nei seguenti casi:
- Indagine tramite test genetico molecolare delle varianti 3’UTR del/ins 14 bp sul gene HLA-G in caso di ripetuti fallimenti dei trattamenti IVF o di aborti spontanei ricorrenti idiopatici,
- In caso di inserimazione eterologa, analisi eseguita sulla paziente per la scelta di un donatore con genotipo HLA-G compatibile con il paziente.
L’analisi viene richiesta anche sui due partners nelle seguenti situazioni:
- Ripetuti fallimenti della terapia IVF
- Aborti spontanei ricorrenti idiopatici
L’analisi viene proposta unicamente alla paziente in caso di:
- Inseminazione eterologa, per la scelta del donatore.